Gorizia Nuovo Lavoro

Torneremo ad abbracciarci

aprile 2020

Il Covid-19 ha messo a dura prova il mondo intero.
È difficile tutto questo.
È difficile vivere in uno dei paesi più belli del mondo e non poterlo esplorare in tutte le sue
meraviglie.
L’Italia con quelle stradine strette della Sicilia, nelle quali risuonavano le risate di persone
felici, risulta ormai silenziosa e vuota. Quelle spiagge dalle meravigliose acque, sono visitate solo dai raggi del sole primaverile.
Il nostro paese, con quelle piazze di Roma e quei monumenti spettacolari, è ormai privo di visitatori…
Tutte queste bellezze diverse e contrastanti d’Italia riflettono sulla superficie terrestre, in
maniera silenziosa.
Ma quando tutto questo sarà passato,
torneremo a toccarci senza guanti, torneremo a respirare senza mascherina.
Torneremo a vedere, con gli occhi di un bambino, il nostro paese riprendere vita.
Ma adesso che il paese è vuoto e lo possiamo vedere solo dalla finestra, ci appare ancora più incredibile.
Il coronavirus, dopo aver immobilizzato il mondo, si è preso delle vite, strappandole via da tutti e da tutto.
Ha intrappolato le persone, separandole dalle altre..
Questo virus, ci ha tolto la possibilità di vedere le persone che amiamo, nonni anziani, figli appena andati a vivere da soli..
Ma tutto ciò ci ha reso più forti e continuerà a farlo.
Tutto ciò, ci ha fatto capire che non servono grandi cose per essere felici, infatti, è proprio in questa situazione che ho capito il vero valore delle piccole cose.
Quello che prima faceva parte della quotidianità, pare solo un ricordo di attimi passati ma
speranza di momenti futuri.
Questo virus ci ha privati della nostra libertà, ma confido nella forza di solidarietà che, la
maggior parte delle persone sta avendo.
Sento la forza di quegli abbracci virtuali, di quelle canzoni cantate sui balconi, di quella
vicinanza l’un l’altro, nonostante i metri e i chilometri di distanza.
Questa situazione inevitabilmente ci segna profondamente nel cuore e nonostante il tempo andrà avanti e le stagioni cambieranno, sarà qualcosa che non dimenticheremo mai.
Osserveremo anche le piccole cose con occhi diversi, quindi credo fortemente nell’idea che saremo innamorati della vita più di prima.
Credo inoltre, nelle parole della canzone di Roberto Vecchioni:
“sogna, ragazzo sogna, quando sale il vento, nelle vie del cuore” .
Perché è così che mi vedo tutti quei ragazzi che, come me, sognano di tornare a
commettere quegli errori, dai quali però, imparare e crescere, diventando così un po’ più
adulti.
Sono tante quelle persone che sognano di tornare vicine ad abbracciarsi, ma che ora lo
possono fare solo tramite il cuore.
Anche se è difficile, come una tempesta violenta, bisogna stringere i pugni.
Nonostante la difficoltà nella limitazione rigida della nostra libertà, è importante capirne
l’importanza.
Solo stando a casa, torneremo a stare vicini.
Rimanere al sicuro, rappresenta non solo un motivo di salvaguardia personale, ma anche
segno di rispetto verso tutte quelle persone che ci hanno lasciato e per gli ospedali affollati di persone ammalate.
Ma anche segno di rispetto per coloro che, ogni giorno, lavorano e rischiano per darci un
futuro.
Dunque, un importante pensiero va anche ai dottori e ai medici, alcuni dei quali, nel tentativo di salvare altre vite, hanno perso la propria.
Se questo virus ci ha tolto tanto, ci ha però fatto riscoprire l’importanza delle piccole cose
che prima erano date per scontate .
Ci ha dato la possibilità di dimostrare al mondo quanto siamo forti e quanto sostegno
reciproco riusciamo a darci.
Tutto questo finirà e quando succederà,
torneremo ad abbracciarci.

Studentessa secondo anno istituto Max Fabiani  Gorizia

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